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Secondo pilastro: Fondo emergenza

Il fondo di emergenza

Secondo pilastro - investimenti a brevissimo termine

📌 In sintesi

Cosa imparerai:

  • Cos'è il fondo di emergenza e perché è essenziale
  • Quanto allocare in base alla tua situazione
  • 4 strumenti dove tenere il fondo: conto corrente, deposito, BOT, ETF
  • Come scegliere lo strumento giusto

Tempo di lettura: ~8 minuti

Secondo pilastro: il fondo di emergenza

Il fondo di emergenza è quella quota parte di patrimonio (in alcuni casi confondibile con la quota parte di liquidità) che serve per far fronte alle spese impreviste ed imprevedibili. Le spese impreviste ma prevedibili significano solo che ci siamo dimenticati di prevedere qualcosa.

Esempi di spese impreviste e imprevedibili:

  • un incidente distrugge la macchina dopo poco averla comprata e dobbiamo cambiarla;
  • l'assemblea condominiale delibera il rifacimento del tetto, con prima rata di 15.000 € tra un mese;
  • il nostro albero è troppo vecchio e pericolante e pende verso la strada pubblica fuori dal nostro confine, ci viene intimato dal Comune di tagliare l'albero e bisogna chiamare il giardiniere.

Gli esempi sono infiniti ma il concetto è il medesimo, bisogna avere un fondo di emergenza per evitare di disinvestire in fretta investimenti rischiosi che possono essere in negativo.

La dimensione ideale del fondo di emergenza varia da individuo a individuo. Se siamo giovani, appena inseriti nel mondo del lavoro, è probabile che non riusciremo a costituire un fondo di emergenza consistente. Inoltre, la presenza dei nostri genitori potrebbe offrire un supporto finanziario in caso di spese impreviste. D'altra parte, se siamo genitori con responsabilità finanziarie significative, come il sostentamento di tre figli, i nonni a carico, due proprietà immobiliari e tre veicoli, allora un fondo di emergenza diventa cruciale e dovrebbe essere notevolmente ampio, anche nell'ordine di 50.000/100.000 €.

Una volta deciso quanto deve essere consistente il fondo di emergenza, bisogna scegliere in quali strumenti allocare tale denaro. Sotto il materasso? In un conto corrente? In un'assicurazione? No, in un'assicurazione mai.

Fondo di emergenza sul conto corrente

È possibile tenere il fondo di emergenza sul conto corrente; tuttavia, solitamente, operando in questo modo non si hanno interessi su quanto presente sul CC. A volte alcune banche offrono conti corrente con un interesse sul CC. Questi, essendo CC, hanno il vantaggio di avere il deposito completamente svincolato. È possibile fare bonifici, riceverli, pagare MAV, RAV, F24 e tutta una serie di altri servizi che solitamente un conto deposito non ha. Tuttavia, le promozioni hanno solitamente una scadenza, non esiste ad oggi (febbraio 2024) un conto corrente che garantisce interessi a tempo indeterminato, mentre esistono conti deposito che garantiscono a tempo indeterminato tassi molto bassi (0,5/1%) su importi completamente svincolati. Ma questo aspetto lo vedremo meglio nella sezione successiva.

Tassazione sul conto corrente a marzo 2024:

  • 26% sugli interessi (il 4% lordo diventa il 2,96% netto);
  • 34,20€ all'anno di imposta di bollo se la giacenza media è superiore ai 5.000 euro.

La tassazione è operata direttamente dalla banca se l'intermediario è italiano e se operiamo in regime amministrato, vedremo più avanti cosa significa.

Fondo di emergenza sul conto deposito

Il conto deposito è uno strumento meno libero rispetto al conto corrente, esso permette di effettuare bonifici da e verso il conto corrente di appoggio (il nostro CC), ma in generale non fornisce tutta una serie di servizi che con il conto corrente invece abbiamo.

Il conto deposito è consigliabile sia aperto in una banca italiana (o estera con filiale italiana, quindi IBAN italiano) per evitare di doverlo dichiarare nella dichiarazione dei redditi.

Tassazione sul conto deposito (aggiornamento marzo 2024):

  • 26% su interesse lordo come il conto corrente;
  • imposta di bollo sul conto deposito pari allo 0,2% del denaro presente sul conto alla fine del periodo cui si riferisce il rendiconto (di solito una volta al trimestre o una volta all'anno). Quindi in linea di massima conviene inviare somme al conto deposito a inizio anno (o quanto più possibile vicino all'inizio dell'anno).

Di conti deposito ce ne sono innumerevoli e di diverse tipologie:

  • completamente liberi: bassi interessi ma i soldi li abbiamo a disposizione quando vogliamo;
  • completamente vincolati: per un periodo di tempo non si possono toccare i soldi presenti sul conto deposito (poco sensata come soluzione se si pensa di utilizzare il CD per tenerci il fondo di emergenza);
  • vincolato svincolabile: questa è la soluzione probabilmente migliore nell'ottica di un fondo di emergenza. È un conto vincolato (quindi con rendimenti buoni) ma completamente svincolabile con la perdita degli interessi relativi al deposito vincolato.

Molto utile, sul forum di Finanza Online, al seguente link forum.finanzaonline.com - foglio excel aggiornato sui conti deposito si trova un foglio Excel con tutte le info aggiornate sui conti deposito.

Le obbligazioni a breve o brevissima durata

Le obbligazioni sono, banalizzando, un "prestito" che facciamo a qualcun altro (un'azienda, lo stato, ecc.). Ulteriori spiegazioni sono nel capitolo 8 Terzo pilastro: spese prevedibili a medio termine – obbligazioni.

Per poter comprare un'obbligazione serve avere un conto titoli (vedasi capitolo 5 Il conto titoli). Potrebbe avere senso investire in obbligazioni di breve o brevissima durata anche all'interno del fondo di emergenza.

Esempio di obbligazione a breve o brevissima durata: i BOT, che sono i Buoni Ordinari del Tesoro, hanno durata massima di un anno e hanno il vantaggio di essere tassati solo al 12,5%, perché sono titoli di stato. Si comprano a un certo prezzo, ad esempio 98, e alla scadenza vengono pagati 100, e magari con delle cedole intermedie per durate oltre l'anno, tutto sotto l'ipotesi che l'emittente, in questo caso lo stato italiano, non fallisca.

L'unico problema di usare obbligazioni all'interno del fondo di emergenza è che per poter avere liquidità si dovranno vendere le obbligazioni. Solitamente il valore dei BOT varia poco e si avvicina al massimo più ci si avvicina alla scadenza dell'obbligazione, potrebbe però capitare che il prezzo sia leggermente più fluttuante, quindi potrebbe anche darsi, in remote possibilità, che si venda in perdita.

È abbastanza difficile che le obbligazioni vadano a zero, deve fallire lo stato o deve succedere qualcosa di veramente catastrofico.

Tassazione su titoli di stato a marzo 2024:

  • 12,5% sull'interesse lordo;
  • Imposta di bollo del conto titoli, uguale a quella del conto deposito.

ETF monetari

Gli ETF monetari si comprano in borsa (serve sempre il conto titoli) e garantiscono un rendimento che è circa simile a quello del mercato in quel momento. Per una spiegazione più dettagliata degli ETF vedere il capitolo 7.4 ETF monetari.

Solitamente sono strumenti in linea con l'andamento dei tassi di mercato (i tassi di mercato sono in generale allineati, mutui, obbligazioni, conti deposito ecc. sotto l'ipotesi del mercato efficiente).

C'è anche la possibilità di avere tassi negativi, quindi questi strumenti conviene acquistarli in momenti specifici.

Per approfondimenti in merito agli ETF monetari si possono guardare questi video:

  • ETF Monetari (SMART, XEON, LEONIA) come fondo di emergenza?
  • Il ritorno degli ETF "monetari": ERNE, ECR1 e PEU!

Tassazione su ETF monetari a marzo 2024:

  • 26% sul guadagno netto tra vendita e acquisto;
  • imposta di bollo del conto titoli, uguale a quella del conto deposito.
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