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Strategia a 4 pilastri

La strategia di investimento fondamentale del corso

📌 In sintesi

Cosa imparerai:

  • La strategia fondamentale dei 4 pilastri dell'investimento
  • Quando e dove allocare il tuo patrimonio
  • La regola dei 10 anni per gli investimenti azionari
  • Come costruire la piramide degli investimenti

Tempo di lettura: ~15 minuti

Strategia di investimento a quattro pilastri

Questo capitolo si concentra sulle strategie di base per l'investimento, rivolgendosi in particolare a coloro che si trovano in una fase iniziale di gestione finanziaria oppure che sono digiuni dai concetti base dell'educazione finanziaria. Questa categoria può includere persone alle prese con la gestione di un'eredità, individui alle prime armi nel controllo delle spese, o coloro che si trovano di fronte a situazioni finanziarie nuove e sconosciute.

La comprensione dei concetti fondamentali esposti in questo capitolo è cruciale per dotare gli individui degli strumenti necessari per prendere decisioni informate nel campo della finanza personale. La prima domanda da porsi è: cosa implica effettivamente investire e, ancor più importante, quali risorse posso destinare a questo scopo?

Cosa significa investire?

Investire significa sapientemente allocare parti specifiche del proprio patrimonio in modo consapevole e intelligente. Tuttavia, se non si dispone ancora di un patrimonio da investire, i concetti esposti nel corso possono rimanere meramente teorici. Di conseguenza, imparare a risparmiare diventa un passo fondamentale per creare una base solida su cui costruire l'investimento futuro. Tuttavia, le attività di budgeting non sono trattate in questo corso.

Non investire tutto!

Supponiamo di avere 20.000 € sul conto corrente; è evidente che non dovremo investire tutti questi fondi. Farlo sarebbe un errore, specialmente considerando che investire tutti i propri soldi implica una mancanza di liquidità per affrontare emergenze impreviste, come la rottura dell'auto, danni accidentali alla casa o spese condominiali inaspettate.

In situazioni di necessità, disinvestire una quota di quanto già investito può essere una soluzione, anche se generalmente sconsigliata, perché ogni movimento di denaro comporta costi aggiuntivi legati alle commissioni, che è importante tenere in considerazione nella gestione finanziaria complessiva.

I quattro pilastri dell'investimento

Nel corso presentiamo quattro pilastri dell'investimento; essi sono: la liquidità, il fondo di emergenza, le spese prevedibili e gli investimenti a lungo termine. Ognuno di questi verrà trattato approfonditamente nel corso e in questo capitolo ne verranno descritti gli aspetti chiave e gli strumenti finanziari di riferimento.

I quattro pilastri dell'investimento

Regola fondamentale

Una regola fondamentale per gli investimenti, prima ancora di analizzare gli strumenti finanziari, è la seguente:

Regola aurea

Non capisco = Non compro.

Alcuni interpretano questa regola in modo ancora più stringente: capisco, ma comunque le condizioni sono scritte in modo tale da non essere chiare e comprensibili in modo facile = non compro.

Primo pilastro: liquidità

La liquidità è quella parte del patrimonio immediatamente disponibile per le spese quotidiane, generalmente su base mensile, questo perché tipicamente le persone hanno un reddito mensile.

Sono comprese in questo pilastro, ad esempio e in modo non esaustivo, le spese per:

  • Affitto/mutuo (alcuni consigliano almeno tre mensilità disponibili)
  • Bollette, spese telefoniche e altro per la casa
  • Alimenti
  • Trasporti (treno, macchina, ecc.)
  • Abbonamenti e sottoscrizioni (sport)
  • Salute

Tipicamente questa quota parte del patrimonio viene tenuta su un conto corrente.

Secondo pilastro: fondo di emergenza

Il fondo di emergenza è destinato a coprire tutte le spese imprevedibili, tra cui, ad esempio:

  • Grosse sanzioni e multe
  • Gravi interventi all'autovettura
  • Furto o rottura di oggetti necessari
  • Altre eventualità

Quanto tenere nel fondo di emergenza?

La quota di patrimonio da destinare a questo pilastro varia notevolmente in base alla persona, alle responsabilità familiari o verso terzi e al rischio associato ai beni posseduti.

Ad esempio, un lavoratore di 20 anni che vive con i genitori potrebbe non necessitare di un fondo di emergenza, considerando che i genitori potrebbero coprire eventuali spese impreviste. In questo caso, spetterebbe ai genitori gestire il fondo di emergenza anche per lui. Tuttavia, se lo stesso giovane dipendesse essenzialmente da un'auto per recarsi al lavoro, sarebbe opportuno che costruisse rapidamente un fondo di emergenza per affrontare la spesa derivante dalla necessità di sostituire l'auto in caso di guasto o furto.

Spese impreviste vs prevedibili

È importante sottolineare che le spese impreviste e imprevedibili sono parte integrante di questo pilastro, mentre le spese impreviste ma prevedibili non dovrebbero rientrarvi. In realtà, non dovrebbero proprio esistere spese impreviste ma prevedibili; infatti, le spese previste vedremo che andranno allocate nel terzo pilastro, una spesa imprevista ma prevedibile è semplicemente un errore da cercare di commettere il meno possibile.

Alcuni consigliano di mantenere nel fondo di emergenza alcune mensilità, mentre altri suggeriscono di conservare almeno due anni di stipendio. Tuttavia, esistono persone il cui reddito non proviene da uno stipendio fisso ma da altri proventi finanziari, come dividendi o liquidazioni: questi soggetti non ragioneranno quindi in termini di mensilità ma in termini di importi assoluti.

Per comprendere meglio l'entità delle spese impreviste, è consigliato eseguire un esercizio di riflessione sulle spese impreviste dell'ultimo anno, annotandole su un foglio.

Chi è molto ricco può anche considerare l'opzione di investire il fondo di emergenza in modo rischioso nel quarto pilastro, ma tale aspetto non è trattato in questo corso. Per coloro che si avvicinano alla finanza per la prima volta, è consigliabile avere un fondo di emergenza.

Dove allocare il fondo di emergenza

Vediamo di seguito dove allocare i soldi destinati al conto di emergenza.

Conto corrente

Si può optare per il mantenimento del fondo di emergenza sul conto corrente se la somma non è eccessiva. Tuttavia, se il fondo inizia a raggiungere cifre considerevoli superando la decina di migliaia di euro è sconsigliabile tenerlo sul conto corrente per due principali ragioni:

  • Pagamento dell'imposta di bollo, pari a circa 34,20 € annui per giacenza media maggiore di 5.000 €
  • Assenza di interessi generati: molti conti correnti non pagano interessi, perdendo quindi l'opportunità di rendere profittevoli tali risorse

Il conto deposito

Il conto deposito è un conto, dal punto di vista tecnico, molto simile a un conto corrente. Questa tipologia di conti permette tuttavia solo operazioni di bonifico da e verso il conto corrente d'appoggio scelto in fase di apertura del conto deposito.

Non è necessario avere un conto deposito presso la stessa banca dove si detiene il conto corrente. Al contrario, nell'ottica di diversificare gli intermediari, è suggeribile detenere un conto deposito presso la banca che al momento della scelta risulta la più vantaggiosa.

Per il fondo di emergenza assolutamente non sceglierne un conto deposito di tipo vincolato completo, solitamente si suggeriscono quelli di tipo vincolato ma svincolabile in qualsiasi momento con un costo di svincolo, che solitamente consiste nella diminuzione o nell'annullamento del tasso di interesse.

Ad esempio, alcuni intermediari propongono conti deposito vincolabili per diversi periodi di tempo con associati degli interessi dipendenti dal periodo di tempo scelto per il vincolo, con tasso ridotto in caso di svincolo allo 0,5%.

Storicamente gli interessi sui conti deposito hanno avuto grandi variazioni: indicativamente dallo 0% al 6% lordi, quindi circa da 0% a 4,5% netti. Al momento della scrittura di questo capitolo (febbraio 2024) i migliori stanno tra il 4% e il 5%.

Ci sono i conti deposito completamente svincolati, con interessi più bassi, ma a volte comunque interessanti.

Meglio evitare conti deposito non vincolati ma a svincolo ritardato, cioè che restituiscono i soldi dopo parecchi giorni dalla richiesta di svincolo, il fondo di emergenza deve contenere soldi velocemente disponibili per la liquidità.

Obbligazioni a breve termine (BOT e BTP)

Questa tipologia di titoli di stato dura fino a un anno, nel caso dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), o più, come nel caso dei Buoni del Tesoro Pluriennali (BTP) e per acquistarli serve avere un conto titoli.

A seconda del periodo storico gli interessi di questi strumenti sono andati dallo 0% al 15%, attualmente (febbraio 2024) rendono circa il 3% lordo, con tassazione agevolata viene circa il 2,7% netto.

Per acquistare questi strumenti, che verranno approfonditi in seguito, è necessario un conto titoli; pertanto, sono sconsigliati a chi non dispone di risorse aggiuntive da investire nei pilastri successivi (terzo e quarto) e quindi non necessita di un conto titoli.

ETF monetari

Questi strumenti permettono di investire a breve termine, allo stesso modo di un conto deposito, ma con struttura tecnica completamente diversa. Anche gli ETF verranno approfonditi in seguito e anch'essi necessitano di un conto titoli.

Terzo pilastro: spese prevedibili

Una volta prevista la liquidità, una volta definito l'importo da mantenere nel fondo di emergenza, tutto il resto andrebbe investito. Ma investito come e soprattutto, per quanto tempo?

Il tempo è fondamentale

Vediamo come il tempo è un parametro fondamentale nelle scelte degli investimenti da fare. Ma esiste una regola aurea per stabilire le corrette tempistiche per gli investimenti?

Regola dei 10 anni

Generalmente, a meno di condizioni particolari che non sono presentate all'interno di questo corso, gli strumenti più redditizi hanno un tempo di investimento minimo di dieci anni. Ciò significa che dopo dieci anni dall'investimento si hanno buone probabilità di uscire in positivo, cioè, avere un profitto sull'investimento fatto.

Tutto ciò che è compreso tra zero e dieci anni è invece più una "scommessa" quando si decide di investire in titoli azionari. Il mercato azionario, infatti, non è un mercato su cui scommettere, soprattutto per un comune risparmiatore, come la maggior parte delle persone che legge questo capitolo.

Chi pensa che il mercato azionario sia un mercato con dinamiche su scala giornaliera sta già facendo un grave errore. Ci sono ovviamente professionisti che lavorano su base giornaliera, mensile o annuale; tuttavia, le persone normali che vogliono investire non devono fare l'errore di pensare che l'investimento possa durare poco tempo. Come detto sopra, il tempo minimo per pensare di avere un buon rendimento con una relativa certezza sono almeno dieci anni.

Cosa sono le spese prevedibili?

Nell'arco di tempo che va da 1 a 10 anni quello che si può fare è stabilire quelle che sono le spese previste. Ad esempio:

  • Cambio auto
  • Dispendiose vacanze
  • Acquisto nuova casa
  • Altre spese pianificabili o prevedibili (cambio grossi elettrodomestici, interventi di lavori in casa, ecc.)

In sostanza sono spese prevedibili tutte quelle che si sa che succederanno nell'arco dei prossimi dieci anni.

L'allocazione del terzo pilastro è a scadenza.

Dove investire le spese previste?

Dove vanno tenute le spese previste? Tipicamente è meglio investire i soldi per le spese previste in obbligazioni. Esse sono sostanzialmente un prestito che viene fatto ad uno stato o azienda, con interessi che storicamente sono andati dallo 0% al 20% circa. Attualmente (febbraio 2024) il tasso di interesse tra il 3% e il 4% lordo annuo (circa tra il 2,7% e il 3,6% netto) per le obbligazioni più sicure.

Esempio pratico: se si prevede di comprare una macchina tra 3 anni è possibile pensare di investire 20.000 € in una obbligazione BTP con un rendimento annuale del 3% circa, ricevendo quindi 1.575 € netti di interessi. Una buona rendita per un investimento a basso rischio e disponibile dopo tre anni.

In questo pilastro vanno inserite anche le spese prevedibili, cioè quelle che non si conoscono dal punto di vista del momento necessario oppure anche dal punto di vista della loro natura. Per queste si può stimare alcuni importi, basati sul proprio stile di vita e su necessità ipotizzate, ed eventualmente preparare una scaletta temporale di obbligazioni di piccoli importi.

Quarto pilastro: investimenti a lungo termine

In questo pilastro va tutto quello che rimane del patrimonio una volta riempiti i primi tre pilastri, sempre che rimanga qualcosa.

Attenzione fondamentale

Particolare attenzione va posta nel non essere tentati di investire in questo pilastro, che è azionario, soldi che possono servire entro i prossimi dieci anni.

Se la situazione è instabile o altamente instabile (tipicamente i giovani) è meglio evitare di investire in azioni, concentrandosi sul terzo pilastro. Gli investimenti di tipo azionario vincolano molto nel tempo il patrimonio ed è sempre meglio evitare di disinvestire la parte di patrimonio dedicata agli strumenti azionari prima di molto tempo dall'investimento.

Chi dovrebbe investire a lungo termine?

Ciò è in contrasto con quello che spesso viene sostenuto che i giovani dovrebbero investire in strumenti rischiosi, è invece idoneo investire a lungo termine solo per chi ha un futuro abbastanza certo o certissimo.

Ad esempio:

  • Una persona di cinquant'anni che ha un posto di lavoro sicuro e che non ha intenzione di cambiare o acquisire nuove competenze
  • Un medico specializzando, che nonostante la giovane età tipicamente sa che farà un certo lavoro nella vita

Queste persone possono decidere di investire dei soldi in strumenti più rischiosi.

Dati storici

Da simulazioni effettuate gli investimenti azionari diversificati:

  • A 10 anni di distanza molto raramente sono andati in negativo
  • A 20 anni non sono mai andati in negativo

Vedi ad esempio i video Quanto rende veramente il mercato azionario? e Update rendita azionaria con dividendi e cambi e Investire equally weighted o value weighted.

ETF vs Azioni singole

Per i soldi che non servono per almeno dieci anni lo strumento finanziario più idoneo è l'acquisto di azioni. Non si comprano più azioni singole dal momento che ultimamente sono disponibili ETF che seguono indici azionari per garantirsi un'esposizione equilibrata.

Per chi fosse preoccupato di dover seguire l'investimento azionario è bene precisare che non è necessario guardare le azioni o gli indici acquistati su base quotidiana, ma neanche mensile. Per chi acquista indici tramite ETF non ha senso guardare tutti i giorni l'andamento del mercato, perché l'obiettivo è lasciare l'investimento per almeno dieci anni.

Come si perde in borsa

È bene precisare questo concetto ulteriormente: il modo più classico attraverso il quale la gente perde in borsa è quello di:

  1. Farsi convincere ad acquistare azioni per poi venderle dopo un anno o poco più
  2. Vendere sulla paura in caso di abbassamenti repentini dei mercati

Se vale il concetto per cui l'investimento a lungo termine deve durare almeno dieci anni, allora è inutile, se non dannoso, continuare a guardare l'andamento dei mercati e vendere prima del tempo un certo pacchetto di titoli. Non si ha nessun modo di prevedere l'andamento dei mercati; quindi, è da evitare di controllarne costantemente l'andamento.

Le persone ansiose, che rischiano di guardare molto spesso l'andamento dei mercati, addirittura quotidianamente, non dovrebbero considerare di investire in azioni, così da guadagnarci in soldi e in salute, e limitarsi al terzo pilastro dove mettere anche tutto ciò che è destinato al quarto.

Chi NON dovrebbe investire in azioni

In definitiva, non dovrebbe investire in azioni chi:

  • Non è sicuro sul proprio futuro
  • È una persona ansiosa

Piramide degli investimenti

La piramide degli investimenti visualizza graficamente la priorità da dare alle varie forme di allocazione del patrimonio. Questa piramide indica, in ordine di priorità: alla base, la liquidità, al livello più alto e attivabile solo in caso di possibilità economica, l'investimento azionario a lungo termine.

                    /\
                   /  \
                  /    \         • Investimenti a lungo termine
                 / >10  \          (>10 anni)
                / anni  \
               /__________\
              /            \
             /              \     • Spese previste
            /   1-10 anni   \      (1-10 anni)
           /                 \
          /___________________\
         /                     \
        /   Indipendente dal   \  • Fondo di emergenza
       /        tempo           \   (indipendente dal tempo)
      /_________________________\
     /                           \
    /         Liquidità           \ • Liquidità
   /         (0-1 anno)            \  (0-1 anno)
  /_______________________________\

Come procedere

La strategia suggerisce di costruire i pilastri in ordine di priorità:

  1. Prima: Assicurati di avere liquidità sufficiente per le spese correnti
  2. Poi: Costruisci il fondo di emergenza (priorità assoluta)
  3. Dopo: Se hai spese prevedibili, alloca risorse in obbligazioni
  4. Infine: Investi il capitale rimanente a lungo termine in ETF azionari

Prossimi capitoli: Nei capitoli successivi approfondiremo ciascun pilastro in dettaglio, analizzando gli strumenti specifici e le strategie operative.

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